Mi sono sempre piaciute le pietre. In quasi ogni luogo guardo per terra, osservo le sponde o i muri vecchi, naturali e no. È come guardare le montagne di lontano. Ogni pietra, come ogni montagna, ha la propria storia, a confronto della quale quella di un essere umano è così effimera.
Conservo le pietre come gioielli, ho quelle trovate sulle sponde di Loch Lomond, in Scozia; ho le piccole pietre prese dal Grand Canyon, in Arizona, USA, che sembrano le più piccole miniature di quest’opera grandiosa della natura. Ho le belle pietre provenienti dalle spiagge della Costa Azzurra, in Francia; poi ho una pietra di granito che custodisco come un gioiello particolarmente prezioso. La trovai in quello che una volta era il giardino di famiglia nell’Essex, in Inghilterra. Ha dei fori ben levigati, prodotti dall'erosione dell’acqua, un'opera di scultura perfezionata attraverso milioni di anni. Ogni pietra collezionata non ha solo la sua storia infinita, ha anche una piccola storia molto più modesta, condivisa con me.
Per le pietre, in questo luogo in Italia dove sono attualmente, si è ben serviti. È il paese delle pietre, famoso per questo, ed in effetti qui se ne trovano di tutti i generi.
Spesso si intravedono nitidamente delle forme che sono già scolpite nella pietra da quel saggio e famosissimo scultore che è il Tempo. Non bisogna toccarle perché l'opera è già perfetta così com’è. Ma a volte si vede o si immagina qualcosa che si potrebbe far “uscire” e mettere in luce mantenendo allo stesso tempo la bellezza e le caratteristiche naturali della pietra stessa. Ma anche per fare questo si ha sempre bisogno di tempo..
Text and images © Mirino (with thanks to Rob, as always). January, 2015