Il mare



Pensavo al mare mentre andavamo in barca a Sainte Marguerite, un'isola vicino a Cannes. C'era il sole, molto vento, quindi delle onde forti. Sentir questa forza è sempre impressionante, anche nel Mediterraneo.

Nel nord da giovani passavamo le vacanze in famiglia in un luogo in Inghilterra che si chiama Clacton-on-Sea. Pronunciare questo nome oggi mi fa sempre sorridere perché rispetto ad allora i tempi sono molto cambiati. Nondimeno quelle vacanze resteranno indimenticabili, magiche. Furono periodi essenziali della nostra giovinezza.

Naturalmente il mare mediterraneo è un po' come un lago rispetto al mare del nord. Quest'ultimo non sembra mai scaldarsi durante i mesi estivali in confronto al Mediterraneo, ma malgrado questo non avevamo mai esitato ad andare a nuotarci. Il mare lassù è sempre grigio, molto salato, con correnti forti. Dopo aver nuotato sentivamo il vento, che a volte sembrava glaciale e faceva sempre volare la sabbia. Si tremava per il freddo, battendo i denti, le nostre labbra viola e tremanti mentre il papà ci asciuga troppo vigorosamente con un telo da bagno pieno dei granelli di sabbia.

Credo di aver già raccontato questo aneddoto, il miracolo compiuto dalla mamma durante un pomeriggio sulla spiaggia sabbiosa di Clacton. Proverò a raccontarlo in italiano.
Uno zio, fratello di mia madre, dimenticando che aveva messo le chiavi della macchina nella piccola tasca del costume da bagno, era sortito dal mare dopo avervi nuotato. Qualche minuto più tardi lo zio, ricordando vagamente dove aveva messo le chiavi, non le trovava più e le cercava disperatamente fra le sue cose nella speranza che non fosse vero che le aveva messe nella tasca del costume da bagno.

Più tardi, nel pomeriggio, dopo che la marea era cambiata, tutti si stavano preparando per partire e lo zio voleva chiamare un garage per la sua macchina. Mia madre gli chiese in modo disinvolto dove aveva nuotato. Occorre aggiungere che la mamma era una che quando si metteva in testa di fare qualcosa, nessuno e nulla glielo poteva impedire.
Tutti cominciavano a ridere e lo zio non ne voleva sapere, ma mia madre insisteva fino a che lo zio indicò vagamente dove aveva nuotato. Ma allora la spiaggia era liscia, piatta ed umida. Il mare sembrava lontano. Nondimeno mia madre partì nella direzione indicata. Nessuno le prestò attenzione.

Dopo aver camminato verso il mare, prima un po' a destra e successivamente a un po' a sinistra mia madre fissò un punto preciso nella sabbia, si piegò per farvi un piccolo buco ... e naturalmente trovò chiave. Sì, questa storia incredibile è proprio vera.

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Ma tale nostalgia personale, nondimeno preziosa, ci porta comunque ai problemi marittimi sempre più seri del giorno d'oggi.
Sappiamo che più del 70% del pianeta è coperto dal mare, e che forse milioni di anni fa il mare ricopriva quasi tutta la superficie della Terra. Beninteso è anche il mare con l'aiuto delle forze naturali che determina e forma i continenti della Terra. Le maree sono la conseguenza della rotazione della Terra e l'effetto gravitazionale della luna. È probabile che tutti gli organismi viventi del 'nostro' pianeta abbiano avuto origine dal mare, ed ora, a causa dell'accumulazione dell'anidride carbonica, anche assorbita dal mare, i sistemi ecologici sono sempre più in pericolo.

Questa ricchezza, in tutti i suoi aspetti, sembra essere data per scontata dall'umanità, come se non ci importasse troppo inclusa l'ultra-abusata ricchezza della fauna e della flora marina. È vero che a volte nuotando nel mare guardando i peschi colorati si ha l'impressione che tutto va bene, che la forza della vita, la forza naturale anche del mare, è indomabile, ma i fatti dimostrano che all'orizzonte ci sono nuvole scure, e quelle nuvole sono anche ben riflesse nel mare.
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Text and image © Mirino (with many thanks to Rob). May, 2014

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